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Non sono soltanto giovani. Sono più che adulti e con famiglie a carico. Molti dei 30 milioni di italiani nati dopo il 1970 sopravvivono, quando sono fortunati, con lavori precari. Contratti brevi - o niente contratti - che costano poco. In cambio, ricevono bassi stipendi e basse pensioni. I precari non hanno tutele quando si ammalano o vogliono avere un figlio; spesso a quarant'anni si trovano a dover pietire uno stage gratuito, pur di mantenere un piede nel mercato del lavoro. Quando perdono il lavoro sono per strada senza un giorno di preavviso, né un euro di indennità. L'unica scelta che rimane è la protesta. Si arrampicano sui tetti e manifestano il loro disagio, la loro ansia di essere riconosciuti come lavoratori con pari diritti. Il volume racconta l'opposizione politica e parlamentare al governo Berlusconi sui temi del lavoro e del precariato. L'obiettivo di questo libro è sfidare l'idea che l'unico modo per avere diritto a un lavoro è accettare la negazione dei diritti sul lavoro. Una visione che non ha portato a una società più sviluppata e felice. Ne va cercata un'altra. Prefazione di Susanna Camusso.